mercoledì 9 maggio 2012

Le streghe moderne lo chiamano libro delle ombre, io l'ho sempre chiamato grimorio. Il diario del mago, il libro dentro cui racconta le sue ricerche, la sua storia, il suo percorso nell'arte.
Con gli anni che ho e la quantità di ricerche che ho fatto, ho riempito intere librerie con i miei grimori. Ci sono maghi che darebbero qualsiasi cosa per leggerli, malgrado io sia stato sconfitto e i miei seguaci puniti o dispersi. Gli Auror del ministero della magia non hanno trovato che un decimo delle mie ricerche. Giusto quelle che non ritenevo opportuno dover celare. Le altre... sono sempre state al sicuro, in luoghi che solo io posso raggiungere. Difesi ancora meglio dei mie horcrux, ve lo posso garantire.
Ma ora... i miei grimori, quelli che ho scritto dal mio ritorno a oggi, sono semplicemente sparsi per casa, i più vecchi radunati su uno scaffale sopra la mia scrivania e quello in corso posato direttamente su di essa, aperto.
Non ho più segreti così terribili da dover nascondere quello che scrivo. Mi correggo... non scrivo più nei miei grimori tutti i terribili segreti che mi custodisco ancora in cuore.
Forse sbaglio: scrivere è salvifico, curativo... ma credo che la più lieve delle mie parole brucerebbe la carta su cui la scrivo.
Per questo i miei grimori ora sono leggibili... in realtà non contengono di me che quello che è visibile di un iceberg vagante nel mare.

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