giovedì 10 maggio 2012

un uomo solitario




Ogni tanto temo che lo sarò per tutta la vita. Lo sono stato per larga parte della mia esistenza, incapace di mescolarmi con gli altri, fin troppo consapevole di quello che ero per potermi mescolare con gli altri.
Da quando sono tornato ci ho provato. Davvero, seriamente.
È servito solo a spezzarmi il cuore. Più di quanto avessi fatto da solo con la mia anima, quando costruivo Horcrux. Cercavo il potere dell'amore, ed ho scoperto che fa soffrire meglio degli anatemi senza perdono che usavo sui miei nemici.
Ora penso che sto scappando non solo dal mio passato... ma anche dal mio futuro. Il mio presente, fatto di questa consuetudine monacale tra il faro e la libreria mi sta dando un luogo dove stare. Ed ho paura di mettere di nuovo in gioco il mio cuore, con una donna che non sappia chi sono, cosa sono stato, che potrebbe amarmi ed odiarmi, insieme, appena capisse chi sono.
Se per caso ci fosse, da qualche parte, la donna capace di amarmi, non andrò a cercarla, dovrà farlo lei.
Nel frattempo sarò ciò che sono. Un uomo solitario.


mercoledì 9 maggio 2012

Le streghe moderne lo chiamano libro delle ombre, io l'ho sempre chiamato grimorio. Il diario del mago, il libro dentro cui racconta le sue ricerche, la sua storia, il suo percorso nell'arte.
Con gli anni che ho e la quantità di ricerche che ho fatto, ho riempito intere librerie con i miei grimori. Ci sono maghi che darebbero qualsiasi cosa per leggerli, malgrado io sia stato sconfitto e i miei seguaci puniti o dispersi. Gli Auror del ministero della magia non hanno trovato che un decimo delle mie ricerche. Giusto quelle che non ritenevo opportuno dover celare. Le altre... sono sempre state al sicuro, in luoghi che solo io posso raggiungere. Difesi ancora meglio dei mie horcrux, ve lo posso garantire.
Ma ora... i miei grimori, quelli che ho scritto dal mio ritorno a oggi, sono semplicemente sparsi per casa, i più vecchi radunati su uno scaffale sopra la mia scrivania e quello in corso posato direttamente su di essa, aperto.
Non ho più segreti così terribili da dover nascondere quello che scrivo. Mi correggo... non scrivo più nei miei grimori tutti i terribili segreti che mi custodisco ancora in cuore.
Forse sbaglio: scrivere è salvifico, curativo... ma credo che la più lieve delle mie parole brucerebbe la carta su cui la scrivo.
Per questo i miei grimori ora sono leggibili... in realtà non contengono di me che quello che è visibile di un iceberg vagante nel mare.