martedì 31 gennaio 2012

La solitudine del faro è qualcosa che coltivo e cerco, ma talvolta, raramente invero, mi pesa. Una sola cosa la compensa: la libertà, lo spazio per i miei pensieri, il silenzio in cui regno. Impagabile. 
Per questo sono disposto a sopportare anche la sofferenza. Troppo ho cercato compagnie con cui non condividevo nulla, solo per avere seguaci, ammiratori. Ora preferisco la mia sola compagnia. 
E quella, raramente cercata, di miei uguali. 
Ma stasera, solo il silenzio regna sovrano nel mio cuore e nella mia casa. Certe sere non v'è altra scelta che far urlare una voce interiore che solo io posso udire. A lei devo ciò che sono ora e non posso far finta di non sentirla. 

domenica 22 gennaio 2012

tempeste

Veder arrivare le tempeste è una delle ragioni, se non la principale, per abitare in un faro.. sono uno spettacolo, ed occorre fegato e carattere per vederne arrivare a ripetizione e non perdere il senso di se stessi, della propria integrità, di fronte alla potente furia degli elementi. Ed ogni tempesta compie uno strano miracolo, sulla spiaggia, quando la lascia: porta a riva cose, ricordi, reperti ingoiati dal mare e rimescolati dalla furia delle onde, pronti per tornare a galla inattesi anche se lungamente desiderati. Basta alle volte un vecchio pezzo di chiglia, con un nome inciso sopra, anche divorato dalla salsedine, per dare finalmente la triste certezza a qualcuno che univa l'attesa al dolore della perdita. Ed ogni tanto i ricordi che tornano a galla sono perduti per sempre, poiché coloro che potevano ricordare sono morti come coloro che attendevano.
Stasera la tempesta che ha infuriato per giorni ha portato ad affiorare, proprio sotto il faro, un piccolo oggetto... niente altro che un piccolo orologio da taschino, incrostato di salsedine. Mi si è quasi sbriciolato in mano, quando l'ho preso. Ma quando sono riuscito a ripulirlo ed aprirne il coperchio, ho trovato un frammento di foto, labbra femminili che ancora sorridevano, ed un'incisione.
Al mio amato Tom.
Un sussulto mi ha attraversato, a leggere il mio nome in quel piccolo reperto. Per quanto sia un nome comune, non posso che chiedermi chi erano... Tom e colei che lo aveva amato ed atteso inutilmente, dopo la partenza. E dove andava Tom, per lasciare alle sue spalle l'amore... Domande che resteranno senza risposta.

mercoledì 4 gennaio 2012

Inverno

Le giornate invernali scorrono via rapidamente... eppure le settimane sembrano viaggiare a piedi, tanto sono lente. O forse è il mago che è troppo stanco di una vita divorante, che di lui pare voler fare fettine ma alla fine non sa che farsene di lui e delle sue capacità. Passo dopo passo, giorno dopo giorno lo consuma come una candela con lo stoppino storto, se lo guardi da una parte sembra sempre intatto, mentre dall'altro è stato divorato...
Si trascina per il faro, cercando l'oblio di se stesso, stanco ed interiormente svuotato. Si trova tra le mani, senza nemmeno accorgersene, una bottiglia di brandy e mentre cammina finisce con lo scolarsela, così quando infine si decide di sedersi sul divano, si addormenta, prima ancora di accorgersene.
Buonanotte.