giovedì 29 dicembre 2011

Antichi spiriti nella neve.

La neve è finalmente caduta sul faro, dandogli uno strano fascino, freddo e ancestrale. Il mago si fa un giro sugli scogli, strizzandosi addosso il lungo cappotto nero, prendendosi il vento gelato in viso, prima di rientrare nel tepore della casa. Sale fino alla lampada, andando a guardare il mare e le nubi gelide chiedendosi quanta neve porteranno, ancora, ed è da là che vede la nave passare. Un vascello fantasma, come ne passano parecchi attorno a Nantucket. Questa non è molto celebre, ma il mago la riconosce ugualmente. Era niente altro che una baleniera, affondata al largo dell'isola proprio la notte di Natale, circa duecento anni prima. E' stato il capitano fantasma che con lui condivide la gestione del faro a raccontargliene la storia, descrivendo le quaranta famiglie della costa che tornavano a radunarsi ogni anno alla chiesa dei balenieri sull'isola per celebrare la messa a suffragio delle loro anime. La baleniera era sulla via del ritorno dopo un viaggio che era durato quasi tre anni e mezzo, ma proprio di fronte al porto era giunto un uragano che aveva letteralmente strappato le vele e l'alberatura dalla nave, mentre le onde, come mani crudeli, avevano spezzato lo scafo trasportandolo sotto il mare. Tutto sotto gli occhi della gente dell'isola, che dal porto assisteva impotente alla tragedia. 
Da quando il capitano era morto, ne vedeva tornare ogni anno il fantasma, e l'equipaggio tornare a casa, ogni solstizio, per ricevere il ricordo delle loro famiglie, finché anche l'ultimo dei discendenti non era morto e non era rimasto più nessuno a ricordarli ed a pregare per loro. 
Toccato il mago ascolta nuovamente la storia dalle labbra evanescenti dell'amico e collega defunto, e decide alla fine di fare la sola cosa che può: torna nel suo studio, accende una candela per ciascuno dei morti e da solo, sull'isola, prega per la liberazione di quelle povere anime dalla dannazione dell'oblio. 
E senza quasi rendersene conto, finisce con lo sperare che qualcuno possa fare altrettanto per colui che fu Lord Voldemort, da qualche parte nel mondo. Che qualcuno che lo pensa morto, pensi a lui con uguale pur se immeritata compassione. 

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